[Roma] - Il sorriso di un bambino indigeno Kuna. Il suono del mare sempre vicino. Gli infiniti grattecieli e l’immagine di una città in rovina dopo i numerosi attacchi dei pirati. Panamá, il paradiso dove venne fondata la prima città del pacifico; fu parte del sogno di Simon Bolivar; il luogo scelto per la costruzione della prima ferrovia interoceanica e poi del Canale che unì i due oceani. E’ Caribe e Pacifico con i suoi 3.000 kilometri di costa e le sue 2.000 isole. Panamá è selva e metropoli al tempo stesso con 15 parchi nazionali di cui molti a pochi minuti dalla città. E’ il vero cuore segreto del continente americano.
Il nome del paese, Panamà, con l’accento sull’ultima “a”, nella lingua indigena significa abbondanza di pesci, riflette la sua reputazione di paradiso della natura. Tuttora estraneo al turismo di massa, le sue bellezze naturali sono quasi ineguagliabili per gli amanti dell’ecoturismo e gli appassionati degli sport acquatici. Il Paese è famoso mondialmente, oltre che per il canale, come centro bancario internazionale, con più di 150 banche di 35 paesi che hanno stabilito filiali locali. Una numerosa comunità straniera ha scelto Panamá come luogo dove vivere, con circa 30.000 americani che si sono trasferiti nel paese. Tuttavia l’influenza americana è solo uno dei tanti elementi culturali che hanno contribuito alla creazione di un interessante miscuglio culturale che rende Panamá la società più cosmopolita, aperta e internazionale del centroamerica. Dal punto di vista turistico, Panamá è ancora tutto da scoprire e, forse per questo, è ancora in grado di riservare al turista autentiche sorprese ed incredibili emozioni. Il paese appare ai visitatori come una miscela entusiasmante di vestigia coloniali e grattacieli, di antiche tradizioni e nuovi costumi, di languidi stili di vita dai sapori decisamente latini ed un modernismo tipicamente occidentale. Il suo territorio poi, che su entrambe le coste, bagnate dall’Oceano Pacifico a sud e dal Mar dei Caraibi a nord, offre al turista spiagge lunghissime e semi-deserte, al suo interno è attraversato da un’unica catena montuosa, che culmina con i 3.475 metri del Vulcano Barù, e dalle cui pendici nasce un numero incredibile di fiumi e torrenti, oltre 500, che con le loro acque contribuiscono ad alimentare un insieme indefinito di lussureggianti foreste tropicali, ancora in parte inesplorate, al cui interno vivono specie vegetali ed animali a volte rarissime e curiose, come la rana dorata, le scimmie urlatrici, i bradipi ed i tapiri, e popolazioni indigene che hanno saputo preservare nel corso dei secoli i loro costumi e la loro cultura, nonostante i lunghi anni di dominazione politica, economica e culturale, della Spagna prima, e degli Stati Uniti poi. Infine il celebre Canale, eccezionale opera umana, arricchita da intriganti risvolti politici e importanti elementi tecnici, va visto con i propri occhi, non bastano i resoconti o le cronache grafiche. Il paese continua dunque a regalare al turista la sensazione di aver trovato un tesoro nascosto che il resto del mondo deve ancora scoprire, e che è ben difficile abbandonare.