Intervista di Alessia Mocci a Lidia Beduschi: vi presentiamo il progetto 11 Odori Suoni Colori
“Io sono Nero. Come il
mio fratello gemello Bianco, sono spesso chiamato un “non colore”, perché né io
né lui siamo visibili nell’arcobaleno. Bianco prende molto male questa
faccenda. Io no! Dicono che mi mangio tutti i colori, che sono ingordo, che
metto paura come il Babau. Che dicano! Hanno ragione; se vogliono spaventarsi
davanti a me, li accontento volentieri.” ‒ “11 Odori Suoni Colori – la storia di
Nero”
“11 Odori Suoni
Colori” è un kit cartonato pubblicato nel 2009 dalla casa editrice
mantovana Negretto Editore. L’ideatrice
è la docente universitaria Lidia
Beduschi che, partendo da una felice intuizione supportata dal filosofo
John Locke, ha realizzato con il
supporto di un gruppo di non vedenti un vero e proprio kit contenente
undici fogli ‒ uno per ogni colore, più altri
undici fogli contenenti gli stessi colori ma pretagliati in tessere
rettangolari ‒ che al tatto rilasciano una fragranza realizzata ad hoc grazie alla
mescolanza di svariati profumi.
“11 Odori Suoni
Colori” è stato concepito in modo tale da esser supportato da un sito web che
oltre alla spiegazione del progetto mantiene
un rapporto privilegiato con coloro che possiedono fisicamente il kit a casa.
All’interno del sito, infatti, è possibile “giocare” con i colori ed i suoni
supportati da pagine interattive che aiutano
a fissare il ricordo dell’odore percepito con le note ascoltate e con le
“favole” create per ogni colore.
Gli undici colori sono stati scelti seguendo gli studi di due antropologi americani
Brent Berlin e Paul Kay che nel saggio “Basic Color Terms” mentre la scelta della miscela delle fragranze è
opera di Lida Beduschi. Dunque abbiamo il colore nero (liquirizia, carbone, incenso), il bianco (giglio bianco, latte, polpa di cocco), il rosso (ciliegia, anguria, olio solare),
il giallo (limone, zafferano,
ananas), il verde (erba tagliata,
the verde, kiwi), il blu (brezza
marina, lavanda, tiglio), il marrone
(cioccolato, legno, tabacco), il grigio
(fumo, chanel n°5, timo), il rosa
(rosa, orchidea, pesca), il viola
(violetta, lavanda, sandalo), e l’arancione
(arancio, albicocca, patchouly).
Lidia Beduschi si è
mostrata molto disponibile nell’accettare questa intervista per spiegarci
meglio il progetto “11 Odori Suoni Colori”.
A.M.: Ciao Lidia,
sono lieta di poter dialogare del progetto Odori Suoni Colori, un kit con un
titolo parlante che richiama esplicitamente il suo contenuto: odore, suono e
colore. Vorrei iniziare chiedendoti della sua genesi e delle tempistiche di
realizzazione dalla primogenita idea.
Lidia Beduschi: L’idea
di “avvicinare” i ciechi ai colori, mi accompagna sin dall’infanzia. Perché?
Non lo so. Il casus invece si
manifestò quando intorno al 2002, 2003 parlando di una mostra di modellini per
i ciechi, che di lì a poco il Museo Egizio avrebbe portato a Reggio Emilia, la
dottoressa D’Amicone, allora Direttrice del Museo, al telefono mi disse:
“peccato che non si possano far vedere
in qualche modo i colori”. Mi misi al lavoro subito, e subito per me
l’approccio corretto non poteva essere che quello semiotico: costruire cioè un
codice, che non poteva essere che multisensoriale. Il tatto, tradizionalmente
per primo, ma poi il suono, e terzo l’odore. Ne parlai con la dottoressa
Consuelo Battistelli, allora neolaureata, cieca secondaria: insieme cominciammo
a costruire con materiali poverissimi (cartoncino, carta, colla, pennarelli) un
primo casalingo e importantissimo prototipo, per discutere e mettere a punto
l’idea. In un secondo momento conobbi il dottor Claudio Signorini, cieco
primario e tiflologo. Si aggiunse a progetto già avanzato, e fu
importantissimo, il contributo di Daniela Floriduz, cieca dalla nascita, che
con il colore ha un rapporto personale vivissimo (attraverso la fotografia). Lavorammo
insieme per più di un anno, in incontri serrati e decisivi. Nel 2004 il kit 11
era pronto: fu anzi il tema del mio corso di Etnoscienza dell’anno accademico
2004/05 alla specialistica ACEL (Antropologia Culturale, Etnologia,
Etnolinguistica) della Laurea magistrale interateneo di “Ca’ Foscari”, Venezia,
dove insegnavo appunto Etnoscienza. Quanto agli 11 colori sono stati sempre per
me una scelta obbligata: lo studio della percezione culturale del colore è un
tema centrale dell’Etnoscienza, e 11 sono i colori individuati dalla ricerca di
Brent Berlin e Paul Kay del 1969, come appartenenti al maggior numero di
culture del mondo.
A.M.: Il kit
nasce come progetto per i non vedenti ma può essere usato anche per cure di
riabilitazione per il recupero di soggetti con altre forme di disabilità od affetti
da tossicodipendenza?
Lidia Beduschi: Il
kit multisensoriale, in particolare la sua versione cartonata pubblicata
dall’Editore Negretto nel 2008, che offre la possibilità di manipolazione
materiale delle tessere colorate e profumate,
può prestarsi a una grande varietà di usi in ambito sia educativo sia
riabilitativo, questo per l’impatto emozionale, oltre che cognitivo, che la
multisensorialità può offrire. Comunque il kit è destinato prevalentemente a
ciechi primari, secondari, ipovedenti e acromati.
A.M.: I colori
sono identificati con una puntinatura di tipo Braille, per ogni colore dunque
corrisponde un insieme di puntini. Hai voluto utilizzare il linguaggio in uso
del Braille oppure la puntinatura è stata creata ex novo per il kit?
Lidia Beduschi: Il Braille
era il punto di partenza e di arrivo per la percezione tattile dei ciechi: ad
oggi niente lo ha di fatto superato. La costruzione del codice tattile non
poteva quindi che prendere l’avvio da lì. Il “disegno” dei simboli invece è stato il frutto di una mediazione
tra me e i non vedenti insieme ai quali sono stati costruiti. Chiaramente
dovevamo “trovare” dei simboli,
poiché la semplice trascrizione alfabetica in Braille del “nome” del colore avrebbe fatto “saltare” la possibilità di
costruzione di un codice multisensoriale, per farci ricadere nel verbalismo asemiotico: non mi e ci
interessava “denominare” i colori, ma
far sì che attraverso un codice condiviso
(come è ad esempio quello delle notazioni musicali), i ciechi ed i vedenti
fossero certi di riferirsi allo
stesso referente (colore, in questo caso), quando dicono, parlano, usano,
leggono, nominano, il bianco, o il rosso, o il viola, ecc.
A.M.: Oltre a te
come ideatrice del progetto, ci sono stati altri collaboratori che ti hanno
sostenuto e supportata?
Lidia Beduschi: Come
ho detto in apertura, l’ideazione del codice è stata mia: d’altra parte ero io
che avevo ed ho la preparazione scientifica di carattere semiotico, semantico,
linguistico ed etnolinguistico per “costruire mentalmente” il progetto. Certo
senza i collaboratori da sola non ce l’avrei fatta a renderlo “oggetto”. I primi, che sono
“comprimari” più che collaboratori, sono stati Consuelo Battistelli e,
decisivo, Claudio Signorini. Gli altri
che hai nominato, tutti preziosi e indispensabili per la realizzazione del codice: Isabella Tondi e Luca Modena
hanno di fatto costruito il simbolo
sonoro di ciascun colore, quello che cantavano i ciechi dell’UICI di
Torino, dove andai a tenere una lezione sul kit, poco dopo la sua
pubblicazione. Senza la professionalità della Druckfarben s.r.l di Albino
(Bergamo), non avremmo potuto costruire il “sinbolo”
dell’odore di ciascun colore. Chiara Prezzavento ha fatto sì che
odorisuonicolori.it varcasse i confini italiani, predisponendo la versione
inglese della piattaforma. Mario Varini ha realizzato il sito, che è qualcosa
di più, perché volevo, e ci siamo in gran parte riusciti, che funzionasse cole
uno strumento online, un tool: quello che di fatto ancora rimane.
A.M.: 11 colori:
qual è il tuo preferito?
Lidia Beduschi: Il
mio preferito… Io “vivo” nei colori, i colori entrano di forza in ogni momento
della mia giornata, ne fanno il tono,
modellano il mio umore, i sentimenti il mood…
Non c’è un colore preferito, per me.
A.M.: 11 suoni:
perché la scelta del pianoforte e non un altro strumento?
Lidia Beduschi: Kandinskij
diceva che “il rosso è uno squillo di tromba” (non abbiamo parlato della sinestesia, ho preferito riferirmi alla multisensorialità, che non è la stessa
cosa, ma il discorso ci avrebbe portato troppo lontano e in “territori” di
confine iperspecialisici). Qualcuno dei miei collaboratori non era del tutto
d’accordo, ad esempio qualcuno mi disse che preferiva associare il rosso con l’oboe: il pianoforte è stato scelto perché è lo strumento di base,
quello in grado di raccogliere e realizzare tutti i simboli sonori che ci occorrevano.
A.M.: 11 odori:
com’è stata selezionata la campionatura dei profumi?
Lidia Beduschi: I
profumi, meglio gli odori sono stati
costruiti combinando quattro “profumazioni” che nella nostra cultura in qualche
modo possono essere associate al colore che designano. Per comprendere come
sono stati costruiti (materialmente, come ho detto dalla Druckfarben) è
fondamentale partire da “Storia di 11”.
A.M.: Quale può
essere l’uso del kit per i docenti di sostegno nelle scuole “normali”? Ritieni che i giochi da te ideati ed
elaborati siano sufficienti, e siano anche da seguire con una certa rigidità?
Pensi che, in ogni caso, sia compito del docente scegliere quelli più adeguati
al contesto ed ai tempi propri della scuola?
Lidia Beduschi: L’uso
del kit nella scuola può davvero giocare un ruolo di grande rilievo: può
consentire ai docenti e agli allievi, ciechi, “normali”, stranieri, di
rapportarsi tra loro attraverso la mediazione
del colore. Ecco hai toccato un argomento molto importante: l’utilizzo
corretto del kit può essere fatto autonomamente seguendo il percorso indicato. Certo sono possibili e auspicabili
vie e “giochi” anche diversi, ma questo richiederebbe una preparazione
specifica e contestualizzata dei docenti.
A.M.: “11
OdoriSuoniColori” ha ricevuto la Menzione Speciale Alberto Manzi per la
comunicazione educativa nell’anno di uscita del kit. Ti aspettavi questo
riconoscimento?
Lidia Beduschi: Ah
no! È stata una bellissima sorpresa quella Menzione Speciale. E proprio perché
legata al nome del maestro Alberto Manzi: il maestro di tutti della favolosa “Non è mai troppo tardi”, andata in onda alla RAI dal 1960 al 1968, rifatta
all’estero da 72 Paesi. Riuscì a portare un milione e mezzo di italiani alla
licenza elementare. Pensate qual era allora la qualità del servizio televisivo!
A.M.: A distanza
di 9 anni dalla pubblicazione vorresti cambiare qualcosa del kit? Innovare con
qualche gioco in più? Oppure modificare la sequenza dei colori? Gli odori?
Lidia Beduschi: La
sequenza dei colori non è modificabile. Il kit 11 va bene ancora oggi così
com’è. Certo sto lavorando ad un ampliamento della gamma dei colori, ma sempre
sullo stesso percorso, che, come ho detto, non è frutto di improvvisazione, di
mode, di circostanze legate al momento, ma di una ricerca scientifica tuttora fondamentalmente
valida.
A.M.: Come ti
trovi con la casa editrice Negretto Editore? La consiglieresti?
Lidia Beduschi: Ho
lavorato e lavoro con molte case editrici. Negretto Editore ha avuto il
coraggio di credere nell’idea del Kit 11.
Da un punto di vista di mercato, credo che il prodotto non abbia ancora espresso tutte le sue
potenzialità. Dobbiamo forse ancora attendere il momentum. La casa editrice è cresciuta in questi anni, e credo si
sia a ragione conquistata un suo posto nella piccola editoria italiana.
A.M.: Salutaci
con una citazione…
Lidia Beduschi: “Dolce color d’oriental zaffìro/che
s’accoglieva nel sereno aspetto/del mezzo, puro infino al primo giro,/ a li
occhi miei ricominciò il diletto,/tosto ch’io uscì’ fuor de l’aura morta/ che
m’avea contristati li occhi e’ l petto.” ‒ Dante, Purgatorio, Canto I
Quanto colore nella Commedia!
A.M.: Lidia ti
ringrazio per la tua disponibilità e per il tuo impegno in questo progetto. Ti
saluto con le parole di Johann Wolfgang von Goethe: “Da tutto ciò sembra risultare che in natura giallo e azzurro sono
divisi da una certa frattura, che mediante incrocio e mescolanza può essere
atomisticamente colmata e superata nel verde, ma risulta anche che,
propriamente, l’autentica mediazione tra il giallo e l’azzurro è svolta solo
dal rosso.”
Written by Alessia Mocci
Responsabile dell’Ufficio Stampa Negretto Editore
Info
Sito Odori Suoni Colori
http://www.odorisuonicolori.it/
Facebook 11 odori Suoni Colori
https://www.facebook.com/odorisuonicolori/
Sito Negretto Editore
https://www.negrettoeditore.it/
Facebook Negretto Editore
https://www.facebook.com/negrettoeditoremantova/
Facebook Lidia Beduschi
https://www.facebook.com/lidia.beduschi.58
Fonte
http://oubliettemagazine.com/2018/06/22/intervista-di-alessia-mocci-a-lidia-beduschi-vi-presentiamo-il-progetto-11-odori-suoni-colori/