Intervista di Alessia Mocci a Rosario Tomarchio: vi presentiamo l’antologia Memorie
“[…] Terra amata, mi fai riposar/ sotto lo sguardo
benigno dell’Etna/ e dal mare rinasco a nuova vita,/ da quel mare fatto di
storia d’uomini,/ di pescatori e focosi amori./ Cara Sicilia, qui fui greco,
arabo, spagnolo/ cittadino del mondo e con/ il profumo della mia amata/ mi
riscaldi l’anima.” ‒ “Profumo di Sicilia”
Il libro “Memorie – Antologia poetica” dell’autore
siciliano Rosario Tomarchio è una raccolta in colloquio con il passato
grazie ad una selezione di poesie di tre pubblicazioni precedenti, per un
periodo di tempo che va dal 2013 al 2017.
“Memorie” è la somma di nove anni nei quali Rosario
si è cimentato con la riflessione e la comparazione. Ha toccando temi come la
tradizione, l’amore per la Signora, l’Etna, per la sua terra e per il suo mare,
per la famiglia e per quei piccoli gesti antichi che oggi, nell’era
capitalista, quasi si frantumano prima ancora di realizzarsi.
E se la grande metropoli costringe l’essere umano ad una
velocità che penalizza il rapporto tra emozione e pensiero, l’autore ci
trasporta a Piedimonte Etneo, un piccolo borgo ai piedi del grande vulcano, nel
quale gli abitanti conseguono il rito arcaico del connettere cuore ed
intelletto.
“Undici numero unico,/ che ripete due volte l’uno,/ il
numero della luce,/ il numero del sole/ e dell’acqua che dà vita./ Caro, per te
è stato destinato l’undici/ per essere due volte luce,/ luce che brilla negli
occhi tuoi,/ per essere due volte sole che riscalda,/ quel sole che nasce dal
tuo cuore/ e riscalda le persone a te vicino;/ per essere con maggior forza/
l’acqua che dà vita.// […]” ‒ “Undici”
A.M.: Ciao Rosario, oggi, parleremo della tua nuova
pubblicazione. “Memorie” è propriamente una selezione di poesie presenti in
alcune tue precedenti raccolte. Come nasce l’idea di un’antologia e perché hai
scelto questo preciso titolo?
Rosario Tomarchio: Ciao Alessia grazie di questa
interessante intervista. “Memorie” riassume tre importanti pubblicazioni che
mettono in luce il mio percorso poetico e, precisamente, questa antologia
poetica contiene alcune poesie provenienti da “Ricordi di poesie” pubblicato
nel 2013, “Cielo” pubblicato nel 2014 e “Briciole di vita” pubblicato nel 2017.
Ho scelto questo titolo pensando al mio passato e alla necessità dell’uomo − e
quindi mia − di fare memoria. Nello stesso tempo in cui pensavo alle mie
pubblicazioni passate facevo memoria ed ero proiettato al futuro e alle idee a
cui sto lavorando.
A.M.: Quanto è difficile per il creatore preferire
una poesia ad un’altra?
Rosario Tomarchio: Mi capita spesso di scrivere più
poesie di quelle che ho intenzione di pubblicare in una raccolta e quindi devo
fare ogni volta una selezione. Quando compio letteralmente una selezione ho
bene in mente il ritmo da imprimere alla silloge poetica. Le emozioni che
voglio trasmettere devono avere secondo il mio immaginario un salire e
scendere. Dove per salire intendo da una emozione più lieve a una più forte. È
come quando una persona si innamora e ascolta il suo cuore crescere nei battiti
fino ad arrivare quasi a galoppare al primo bacio e poi lentamente tornare
calmo in attesa del prossimo bacio. Così succede con la selezione che compio
quando vado a comporre una raccolta poetica. Quindi nello scegliere le poesie
ho usato questo metodo selezionando anche le poesie che avevano ricevuto una
maggiore visibilità. Scegliere una poesia o un'altra non è semplice perché ogni
poesia nasconde dentro di sé un momento di vita vissuta del poeta o delle
persone che gli stanno accanto.
A.M.: Della raccolta “Ricordi di poesie” vorrei
parlare di “Etna”: “Nobile donna di bianco vestita,/ sempre cara fosti ai
gentil poeti,/ da greci ai latini innamorare facesti./ Alle mani di uomo doni i
tuoi frutti,/ con il profumo dei tuoi fiori/ li seduci// […].”. Oltre a
raccontarci in quale momento della tua vita sono nati questi versi, ci potresti
anche fare un esempio di un poeta a te caro che ha narrato la bellezza della Signora?
Rosario Tomarchio: Questi versi sono nati in due
particolari momenti. Un giorno mi sono ritrovato con alcuni conoscenti a
parlare dell’Etna e del lavoro che offriva e io ho raccontato di mio nonno
materno che, con il mulo, andava tutti i giorni sull’Etna per trasportare
legna, carbone, mele dell’Etna (una qualità oggi difficile da trovare), e neve.
Successivamente mi sono ritrovato a discutere di poeti latini e greci
dell’antica Catania che hanno dedicato alla “Montagna” (Mongibello) alcune
meravigliose liriche. Probabilmente il più famoso poeta latino che ha dedicato
liriche all’Etna è Pindaro. Senza alcun dubbio il poeta greco più vicino alla
cultura etnea e che ha poetato versi per la nobile Signora è Stesicoro.
A.M.: Della raccolta “Cielo” vorrei parlare di
“Freddo”: “Sento freddo come un giunco sbattuto dal vento,/ come una lacrima
solitaria,/ come una parola non detta,/ come un fiore di campo in un giardino
di rose,/ come quella bianca pietra/ che un giorno mi accoglierà.” Perché
l’essere umano scrive della morte?
Rosario Tomarchio: Grazie Alessia, per aver citato la
poesia “Freddo”. Questa breve lirica è tra le più fortunate e più citate della
critica letteraria. L’essere umano scrive della morte perché è qualcosa che non
riesce a comprendere fino in fondo nonostante il proprio credo lo aiuta a
prepararsi con fiducia alla morte. L’essere umano si prepara con fiducia perché
la vita va oltre a quell’attimo temporaneo. Ovviamente credo questo fermamente grazie
alla fede. Sciogliendo la parola morte dalla fede ci resta il ricordo e il
ricordo è destinato a sopravvivere alla persona cara. Chi ama non muore.
A.M.: Della raccolta “Briciole di vita” vorrei
parlare di “Sicilia è”: “Sicilia è una lacrima/ sul volto dei pescatori,/ di
un mare che bagna una/ terra che offre/ un bicchiere di vino agli amici.// […]”.
Non possiamo negare che la globalizzazione ha modificato le dinamiche di vita
dei pescatori, degli agricoltori, allevatori e dunque della regione abitata, in
questo caso la Sicilia. In che modo hai percepito queste modifiche?
Rosario Tomarchio: Ho percepito queste modifiche, nel
momento in cui mi sono reso cosciente che per far conoscere i prodotti della
propria terra, e in questo caso della Sicilia, si deve far parte della
globalizzazione e in questo ci viene incontro il web che ci permette di far
conoscere la nostra storia ma soprattutto i nostri prodotti in tutto il mondo.
Un altro strumento valido sono le fiere internazionali che permettono di
entrare in contatto con nuove idee e di proporre le nostre visioni e i nostri
eccellenti prodotti. Dalla terra, dal mare e quindi dall’agricoltura,
pastorizia, allevamento ecc, possiamo portare anche il discorso editoria, nel
quale un ottimo strumento per la vendita dei libri è il web sempre più in
sostituzione delle tradizionali librerie. Un altro buono strumento è l’ormai
tipica fiera del libro se la casa editrice si prende il disturbo di
partecipare!
A.M.: Il 26 agosto presso il Museo della musica di
Piedimonte Etneo, la raccolta è stata presentata ufficialmente. Com’è andata la
serata?
Rosario Tomarchio: La serata è andata benissimo con un
pubblico veramente di qualità e con una parte dell’amministrazione presente. La
presentazione, come detto, si è svolta al Museo della musica alternando la lettura
delle mie poesie con meravigliosi passaggi musicali. Con l’occasione, ci tengo
a ringraziare la signora Enrichetta Pollicina (vicesindaco di Piedimonte Etneo)
e la signora Ivana Pollicina (consigliere comunale) per la gentile
collaborazione e la disponibilità per la realizzazione della serata.
A.M.: So che hai in programma qualche novità… vuoi
svelare qualcosa anche ai lettori?
Rosario Tomarchio: Sì, cara Alessia, ci sono tre grandi
novità che voglio anticipare ai lettori. Prima fra tutte: la nascita della mia
casa editrice, una scelta che ho fatto dopo molte riflessioni e valutazioni
sulla possibilità di mercato. In secondo luogo, e legato alla mia prima novità:
la realizzazione di un concorso nazionale di cui però non voglio svelare i
particolari. E dulcis in fundo la terza novità è l’uscita in tutte le librerie
fisiche e online della mia nuova raccolta di poesie con un tema molto
particolare che farà da filo conduttore.
A.M.: Salutaci con una citazione…
Rosario Tomarchio: In questa bella e interessante
intervista, abbiamo parlato dell’Etna e così mi è venuto in mente un poeta che
ogni giorno guardava un monte. “Sempre caro mi fu quest’ermo colle” Giacomo
Leopardi.
A.M.: Rosario ti ringrazio per il tempo che hai
dedicato a questa breve esplorazione di “Memorie”, ai lettori invito
all’acquisto della tua antologia, disponibile anche in formato digitale, e
saluto con una citazione dello scrittore francese Marcel Proust: “Troviamo
di tutto nella nostra memoria: è una specie di farmacia, di laboratorio
chimico, dove si mettono le mani a caso, ora su una droga calmante, ora su un
veleno pericoloso.”
Written by Alessia Mocci
Info
Photo Rosario Tomarchio by Gianluca Leonardi
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Fonte
http://oubliettemagazine.com/2020/02/07/intervista-di-alessia-mocci-a-rosario-tomarchio-vi-presentiamo-lantologia-memorie/