Questa crisi è un toccasana
Questa crisi è si davvero un tccasana.Perchè è strutturale, tremendamente e irreversibilmente strutturale.Dall'estate 2007, coll'inizio della crisi finanziaria, si è finalmente messo in discussione un modello di sviluppo, assurdo ed illogico da sempre, oggi non più praticabile, pena la fine della civiltà.
Non si può analizzare tutto secondo i classici parametri quantitativi (pil, produzione industriale, consumi, disoccupazione, etc.). Non si può più!!La nostra vita è qualcosa di più di un valore o riferimento economico.
Il modello di sviluppo globalizzato ha portato ricchezza per pochi, benessere per molti ma anche povertà e degrado per tanti.C'è da considerare più la qualità della vita nella sua globalità.
Bisogna riparlare di felicità, tempo libero, consumo critico, convivialità, equilibrio, voglia di divertirsi, idealismo, solidarietà.E di ambiente, natura, ecologia, sviluppo sostenibile.Sviluppo sostenibile che vale per noi essere umani e per il nostro meraviglioso pianeta.Questa crisi ci porta ad una nuova visione e concretezza della produzione.Non si può produrre all'infinito e senza limitazioni e problemi.Non si può consumare più di quanto è nelle nostre possibilità e nei nostri bisogni.La visione della produzione fine a se stessa e solo ai fini consumistici è pura miopia.
La realizzazione passa dall'ascoltare solo i nostri effettivi bisogni e non quelli imposti e pompati dal mercato e dalla pubblicità.
Dobbiamo riscoprire più il tempo libero, la convivialità, la solidarietà di quartiere/vicinato, diminuendo ansie e preoccupazioni.Dobbiamo lavorare meno, con più qualità, cercando di dipendere meno da paghe e stipendi.
Dobbiamo apprendere più l'arte del faidate e dell'autoproduzione, fonte d'indipendenza e soddisfazioni.
Dobbiamo far lavorare meglio i nostri risparmi, fuori dai circuiti di mercato soliti, costruendo rendite logiche e fattibili, sia attraverso investimenti che con lo sfruttamento dei diritti d'autore da opere d'ingegno.
Dobbiamo conciliare ciò che facciamo con il rispetto dei ritmi naturali, e contribuire a ridurre l'inquinamento e una produzione non biodegradabile.
Lo sconvolgimento del clima, l'inquinamento del'aria, la diminuzione delle risorse idriche, l'eccessiva produzione dei rifiuti, sono tutti problemi e macigni con cui tutti dobbiamo fare i conti.
Eliminare o ridurre prodotti chimici dannosi per noi e l'ambiente, che si utilizzano in casa o in pubblico ed in agricoltura.
La produzione dissennata, fine a se stessa e per fini di arricchimento è solo aridità.
Va sconfitta l'aridità umana.
Va ripristinata una concezione biocentrica, dove la vita di tutti gli esseri viventi torna ad essere al centro, difesa e tutelata, per un ecosistema che funziona senza più interferenze di idiozia umana.
Dobbiamo ripensare e rimodulare la nostra vita, la produzione e i consumi in un'ottica ecologista, solidale e di sano individualismo.
Per l'abbattimento di una degradante massificazione.
Perchè quello che conta è cosa ci fa stare bene, e non quello che va bene al commercio.
Per finire, ti consiglio queste letture:
1) 18 idee innovative per guadagnare
2) la legge di attrazione
3) investire nel fotovoltaico.
Grazie dell'attenzione,
Saluti, Alfredo