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Visualizzazione post con etichetta blog di scrittura. Mostra tutti i post
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Cronache dei disadattati

[Cagliari] - Cronache dei disadattati è il blog personale di Alessandro Madeddu, editor di Edizioni Epoké. Contiene alcuni dei suoi racconti, recensioni di ebook (con predilezione per quelli gratuiti), qualche rubrica, notizie sull'editoria, segnalazioni di post di altri blog.

Scrittura creativa

Appunti di scrittura creativa è il blocco note online che ti aggiorna in tempo reale su tutte le novità di scrittura creativa in Italia: corsi di scrittura creativa, tool online, video corsi, concorsi di scrittura, esempi di esercizi, manuali di scrittura e pdf scaricabili gratuitamente. Tutto il meglio della scrittura del web, anche per chi scrive per professione su carta e sul web.

I TESORI DI AMLETA

un blog dove la creazione di gioielli, borse,candele,oggetti vari e opere d'arte, utilizzando materiali riciclati, è lo svlerasi del mondo personale di questa artista poliedrica e cosmopolita dal nome shakespeariano che evoca l'ambiguità dell'esistenza, la quale viene esplorata attraverso varie tecniche artistiche personali ed originali.

vita da poveri

Ci si alza col buio, dopo aver dormito su un materasso semiortopedico ormai quasi sfondato e macchiato in varie parti. Il padre e la madre devono un caffè di corsa e poi il padre esce. La figlia bolle il latte per il piccolo che ingurgita nel frattempo cinque brioscine prima di bere il primo sorso.
La madre è andata nelle camere da letto e ha rifatto i letti. Poi veste il piccolo e urla che si è fatto tardi. Il piccolo fa i capricci e non vuole andare, non gli piace la scuola. La madre lo porta a scuola. La figlia si veste e parla al cellulare con le compagne di classe. Il citofono suona e la figlia scende e va a scuola con una compagna.
La madre torna dalla scuola, dopo aver lasciato il piccolo, che scalciava e urlava contro di lei e la maestra. Sparecchia la tavola e pulisce i piatti. Spolvera e pulisce la casa. Affaccia al balcone e parla con la vicina di casa.
La figlia , a scuola, confessa all’amica di esser stata col salumiere del supermercato, sposato e con figli, che le ha regalato un cellulare bellissimo. La compagna l’ammira e dice che dovrebbe trovarsi anche lei un fidanzato ricco. Durante la ricreazione la madre la chiama al telefono chiedendole di passare dal panificio prima di tornare a casa perché manca il pane. La figlia dice che non può. La madre urla.
La madre ha finito di parlare con la vicina della sua soap preferita, inizia a cucinare. Il piccolo torna a casa. Il piccolo apre il frigo, beve una coca cola e mangia un gelato. La figlia torna a casa. La figlia apre il frigo e beve una coca cola e mangia uno yogurt.
La madre apparecchia e si siedono a tavola. Il piccolo vuole altra pasta col sugo e altre patatine fritte. La figlia non vuole né pasta né patatine, è a dieta. La madre urla che deve mangiare. La figlia urla che se ingrassa non troverà nessuno che la voglia sposare. La figlia va in camera. Il piccolo ha mangiato anche la porzione della sorella.
La madre sparecchia e pulisce i piatti e la cucina. Il piccolo si siede davanti la tv e guarda i cartoni animati. La figlia è in camera e si sfoga al telefono con l’amica. La figlia apre lo zainetto e tira fuori degli snack comprati la mattina mentre va a scuola. Il cioccolato le calma il rancore verso la madre.
La madre, finite le pulizie, si siede nel divano e guarda la tv. Il piccolo va in camera e gioca col cellulare di mamma.
Nel pomeriggio torna il padre affamato e stanco. La madre apparecchia di nuovo. Riempie il piatto di pasta e poi gli dà le patatine. Il padre mangia e chiede altre patatine. La madre dice che le ha finite il figlio. Il padre urla. La madre frigge dei wurstel e glieli dà. Il padre si alza e va in camera da letto dove si cambia. La madre prepara due panini e li dà ai figli. Poi sparecchia e pulisce i piatti.Lei non mangia per cena, è a dieta. Il padre fa la doccia e poi si siede sul divano e guarda la tv.
Il piccolo si siede accanto al padre e scherza con lui. La figlia abbraccia il padre e gli fa vedere il nuovo cellulare, dicendo che glielo ha regalato una sua compagna di classe ricca. Il padre lo ammira e prova i giochini che ci sono. Il piccolo si avvicina a lui, è curioso. Suonano alla porta. Sono i vicini di casa. Entrano. La madre offre un caffè. I padri guardano la tv e devono il caffè. Il piccolo guarda la tv. Le madri chiacchierano,bevono il caffè e mangiano dei pasticcini. La figlia è in camera e parla al cellulare con il suo fidanzato segreto.

le parole

Pochi sono coloro che trovano conforto, compagnia, gioia,ispirazione,serenità…nelle parole. Intendo nelle parole altrui, per lo più scritte,perché quelle scritte sono meno volatili.
Spesso infatti siamo circondati da persone, di famiglia e non,che pur standoci vivine non riescono a capire i nostri dolori, i nostri bisogni, i nostri tentativi di vita e quindi il rifugio nelle di vita altrui è così dolce e quasi necessario. Avviene così che nelle parole scritte, sulle pagine di un libro o sugli spazi di un sito, noi troviamo ciò di cui abbiamo più bisogno e questo ci dà una sensazione di comunione infinita e di espansione interiore.
La qual cosa ci pare alquanto strana soprattutto quando si tratta di autori defunti da secoli, i quali in ciò che hanno scritto o detto pare ci conoscano meglio di chi vive con noi ogni giorno. Nei loro sentimenti, nei loro turbamenti noi troviamo i nostri e questo ci rincuora e ci dà quel respiro che avevamo perso .
Specialmente durante la giovinezza se si incontra un libro, se si ha questa fortuna di un tale evento, in cui noi troviamo giovamento e sollievo ai turbamenti della crescita, ecco che esso ci accompagnerà per il resto della nostra vita come un fedele amico che ci ha dato una mano proprio quando ne avevamo bisogno. A quell’età infatti valgono molto di più le parole di un libro o di una canzone che quelle dei genitori, i quali spesso tentano in tutti i modi di distruggere i sogni dei figli e di indirizzarli verso la strada della realtà, invano.
E pare cosa bizzarra che un ragazzo rimanga istruito più da Hesse piuttosto che da suo padre, oppure che una ragazza venga consolata da una Austen piuttosto che dalla madre. Questo evento adesso forse avviene per le pagine di qualche blog, in cui ragazzi e ragazze trovano se stessi e i loro problemi,pagine non più scritte da scrittori ormai defunti ma da persone in carne e ossa, con cui possono anche comunicare e da cui possono ricevere consigli o ammonimenti.
Quindi, che le parole siano scritte sulle pagine di un vecchio libro o che vengano fuori dai pixel dello schermo del pc, la scrittura fortunatamente serve ancora a molte persone e coloro che credevano che il futuro sarebbe stato soppiantato dalle immagini e dalla tecnologia visiva devono constatare che di parole nel mondo ne girano ancora parecchie ed esse sono ancora utili e piacevoli.

il jolly

Io sono un jolly (termine che prendo a prestito dal libro”l’enigma del solitario”di Gaarder).
Io sono una che si chiede il perché delle cose. Io sono una scomoda, che non accetta le cose così come stanno, che cerca di farlo notare agli altri e se ne prende tutte le conseguenze.
Io sono una outsider, una fuori dal coro, una voce solista che grida nel deserto di un paese muto.
Perché “soltanto il jolly conosce la verità”.
Quando parlano del terzo occhio credo che si riferiscano a questo. Ci sono persone che riescono a vedere i meccanismi delle cose, della vita stessa, e dopo averli capiti cercano di spiegare agli altri come stanno le cose ma il più delle volte la loro voce rimane inascoltata.
Come un meccanico ho osservato il motore della vita e tutti i pezzi che la compongono, ho scoperto meccanismi vecchi e nuovi, ho scoperto scintille là dove non ci dovevano essere e vuoti dove sembrava ci fosse solo pieno.
“ma c’era di più:anche come filosofo il pater era un jolly. Affermava che vedeva
cose bizzarre cui tutti gli altri erano ciechi.”
Tutti si svegliano ogni mattina, chi presto chi tardi, però solo pochi si svegliano veramente. Sceso il primo piede giù dal letto eccoli pronti a immergersi in quella reta che si sono costruiti da soli, e che molti adesso chiamano matrix.
Le solite azioni, i soliti problemi, i soliti pensieri li riempiono non appena si avviano al bagno e iniziano la giornata di sempre.
Per il jolly è diverso perché lui è capitato in questo mondo con questo terzo occhio sempre aperto e col quale riesce a vedere fin troppe cose e troppo a fondo.
“ma non si tratta soltanto di cose che vedo. Sono cose che sento dentro. Sento di essere
una creatura traboccante di vita….una pianta straordinaria….con pelle e capelli e tutto
il resto….” (dal libro sopraccitato)
Ma quando il jolly prova a spiegare certe cose sulla vita agli altri allora lì rimane fregato. Rendere qualcuno consapevole di se stesso è la cosa più difficile che uno possa provare a fare a qualcun altro. “ora non ho tempo per queste cose”, oppure “non fare lo psicoterapeuta”,queste le scuse più banali per non scoprire ciò che c’è dietro il palcoscenico della commedia umana.
Così spesso il jolly, stancatosi della sua missione inutile per aiutare il genere umano ad aiutare se stesso, preferisce rimanere ai margini e osservare come va a finire. E’ un po’ come assistere ad un omicidio,esser presenti e lasciare che tutto avvenga senza intervenire, perché si sa che anche intervenendo l’assassino ucciderà lo stesso.
Perché le persone in realtà non vogliono sapere chi sono e come sono, dove vanno e perché fanno certe cose. No, le persone vogliono continuare a vivere così come vivono ogni giorno, altrimenti dovrebbero affrontare un cambiamento troppo radicale e non si sentono pronte, non sono mai pronte per farlo.
Io sono un jolly e non scrivo per aprire gli occhi di nessuno,né per farmi guardare negli occhi, vi dirò che non me ne frega più niente di mostrare agli altri ciò che sono. Certuni ci son rimasti secchi e nemmeno immaginavano il meccanismo segreto del loro orologio inceppato.
Ci sono troppi malati che non vogliono guarire e gli esseri umani sono diventati dei vigliacchi indissolubili. Si spaventano di se stessi, di prendere in mano la propria vita e farne qualcosa di vivo.
Io sono un jolly e dico le cose come stanno. Mi odieranno, sì, mi detesteranno,ma non mi tirerò mai indietro per nascondere la verità. Io non starò muta.