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Sottovoce relazioni extraconiugali

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Blog Uomini e Donne

La sezione di mondogossip dedicata alla trasmissione Uomini e donne di Maria De Filippi. Qui troverete notizie, anticipazioni e curiosità sui personaggi dai tronisti alle pretendenti.

la tradizione dura a morire

Fin da piccola mi sono chiesta spesso il perché di tante cose. Crescendo questi perché si sono sposta dalla sfera della natura e della vita quotidiana a quella degli altri esseri umani.
Molto presto intuii che nella vita di questi altri individui c’erano certe cose nascoste, più complesse e meno chiare di ciò che appariva all’esterno. Intorno a me vedevo persone che vivevano una vita segnata già da millenni di storia e tradizioni che si trasmettevano da padre in figlio e che pareva lasciassero il mondo in uno status quo da cui non ci poteva essere evoluzione alcuna né sviluppo per un futuro diverso.
Gli stereotipi erano tanti ma moltissime persone non sanno nemmeno di rispecchiarne qualcuno. Sono totalmente ignari di aver seguito un tracciato che gli è stato segnato davanti e al quale si sono attenuti per tutta la vita, tranne quando sovviene un evento particolarmente tragico o piacevole a sconvolgere questo disegno.
Non riuscivo a capire per quale motivo tanta gente si giudicasse infelice e continuasse a condurre la vita di sempre non facendo nulla per migliorarla o per cambiare quello stato di cose per niente appagante. Lo stesso Pirandello, mio compaesano, notò quella maschera che la gente indossa ogni giorno e dietro la quale si agitano le più fervide passioni o le più oscure paure, la quale maschera rimane incollata al viso e alla vita di molte persone fino alla morte.
Poi ho scoperto che c’era la questione dell’adattamento. Queste persone si erano semplicemente adattate e conformate all’ambiente in cui erano nate e cresciute senza dubitare mai che potesse esistere un altro modo di vivere o un altro tracciato alternativo da seguire. Insomma si trattava di individui che ad un certo punto della loro vita invece di prendere in mano la loro vita e deciderne cosa farne si erano lasciate prendere dalla morsa della tradizione e avevano seguito passo passo il percorso senza mai volersene o potersene liberare.
Quei “vinti”di cui parla il Verga, siciliano anche lui, purtroppo non sono solo i poveri, i quali non possono sottrarsi alla loro misera vita, ma pure coloro che i mezzi per cambiare vita ce li hanno eppure rimangono fermi dove sono e vanno avanti vivendo come mummie prive di vita.
Il guaio è che una volta accettato un certo stato di cose come “senza uscita” si sono trovati, io faccio una supposizione, a dover per forza seguire la strada intrapresa da tutti, con la speranza di non avere sorprese lungo la via.
Anche quelli che da giovani hanno fatto fuoco e fiamme si sono piegati poi alle regole della tradizione che li voleva ammogliati,impiegati e piegati al dovere e alla famiglia. Eppure erano stati delle menti fervide e non mancavano certo d’intelligenza e neanche di mezzi economici per scegliere una diversa condizione di vita.
Certo alcuni sono riusciti ad andar via da questo gregge, fortunatamente per loro, e altrove hanno trovato uno stile di vita più autentico e privo di tutti quei tabù e dogmi assurdi che li voleva rendere schiavi di un sistema stabilito e permanente.
Purtroppo questi pochi eletti che hanno tastato l’altrove di terre nuove e più sane, tornando non sono riusciti a far cambiare idea a nessuno dei loro amici o conoscenti prigionieri ancora di una tradizione di secoli che li comanda come pecore stupide.
Allo stesso tempo capii che in fondo quelli che avevano scelto la strada di sempre lo avevano fatto per un bisogno di sicurezza e di stabilità che solo la tradizione pare dia, o faccia parere di avere. Infatti se si discute con tali persone nessuna di loro è contenta dello stato di cose in cui vive eppure una volta chiusa la porta di casa si sentono al sicuro e contenti di aver fatto la scelta giusta, anche se dentro di loro sanno che non sono che dei morti che fanno finta di vivere.

liberarsi del principe azzurro e della principessa

Sembrava che un gran passo fosse stato fatto quando finalmente le donne scoprirono se stesse, il proprio valore e la propria indipendenza. Invece ci sono ancora troppe donne in giro che sognano ancora il principe azzurro, in veste d’attore o di cronista magari,che le porti via da una vita noiosa e banale e le catapulti in un mondo di feste, sesso, soldi e Caraibi.
E non si tratta solo di piccole Cenerentole che lacrimano spolverando i mobili di casa, che esistono ancora purtroppo, ma anche di quelle virago che guidano auto sportive, sono piene di firme dalla testa ai piedi e si sbattono un uomo alla sera insieme ai drink superalcolici.
Dunque non ci sono differenze di ceto sociale o posizione professionale e queste povere sognatrici intramontabili si vedono ancora andare in giro son su scritto sulla fronte “Salvami” e pensano di scorgere il loro splendido salvatore nel dentista o nel giovane benzinaio o nel padre del compagno di classe del figlio…insomma,o sposate, o fidanzate, o ninfomani, hanno in mente quel principe bello e pieno d’amore che le porterà con sé in un impeto di passione che stravolgerà la loro vita.
Che sia dovuta alle favole che vengono raccontate alle bambine (stè Biancaneve e compagnia bella che nella vita non fanno altro che aspettare il principe che le risvegli) oppure per ciò che leggono nei romanzi o che vedono in televisione o nelle soap, non si come questa idea del salvatore sia entrata nel loro dna.
Ciò che si dovesse insegnare di veramente importante alle bambine fin da piccole a scuola è come stanno davvero le cose, come sono gli uomini reali e non descrivere principi da favola, risparmiando loro tanti sbagli e tante delusioni che pò le rendono schiave di relazioni opprimenti o di mariti per nulla regali. Si dovrebbero raccontare ai bambini storie vere altrimenti finiscono col credere ai sogni e inseguire ideali per tutta la vita e vivere per sempre scontenti.
Questo vale anche per gli uomini, è doveroso precisarlo, perché ci sono ancora troppi uomini che credono che le donne siano tutte delle aspiranti principesse e che amino i mazzi di rose, le cene a lume di candela e i principi azzurri; così essi si fingono tali e scoprono la loro pessima faccia solo dopo aver sposato le suddette fanciulle, le quali spesso, proprio per convolare a giuste nozze, lasciano loro credere di esserlo davvero delle principesse per poi trasformarsi in streghe durante gli anni di matrimonio.
Non sarebbe l’ora di dire come stanno veramente le cose ed evitare inutili voli dell’immaginazione con foto di coppia che guarda il tramonto stringendosi per mano e credendo che quest’immagine sia la verità. O meglio che duri per sempre? Perché la cosa peggiore, che si è aggiunta alla fine delle favole è stata proprio questo: “e vissero per sempre felici “. Si poteva essere più cattivi convincendo che il bello della favola duri per sempre? Questo finale è stato proprio crudele, anche perché anche ai tempi degli scrittori che hanno scritto queste favole le cose non andavano così; è vero non c’era il divorzio e le coppie rimanevano insieme a vita, ma il tradimento era diffuso lo stesso anche se nascosto, e inoltre la maggior parte dei matrimoni erano legami d’interesse e non d’amore e spesso i coniugi conducevano una vita separata tra di loro coperta solo dalla maschera del matrimonio.
Se già quindi queste favole non erano vere allora tanto più adesso è terribile raccontare queste storielle stupide ai bambini, meglio le fiabe con gli animali, sono più istruttive.
Mi è capitato spesso di sentire qualche amica o collega esclamare con tono sognante “ah, se solo a casa mi aspettasse Gorge Clooney o Raul Bova, invece devo accontentarmi di mio marito”. Ma queste donne sono davvero convinte che magari un attore sia una specie di uomo diversa dalla specie dell’uomo comune. Queste donne pensano che magari George vada in giro per casa ben rasato e in smoking oppure che a letto si comporti come Micky Rourke in “nove settimane e mezzo” o che sappia stare ai fornelli col grembiulino e nudo sotto e che al rientro faccia trovar loro il migliore dei piatti italiani.
Io credo che se davvero avessero la possibilità di vivere tutti i giorni con uno di questi attori, famosi e tanto sognati, io credo che cambierebbero presto idea sui loro adorati idoli. Poi se per caso le tali donne riescon a trovare un uomo che abbia una qualche somiglianza col loro ideale allora si buttano a capofitto e se lo sposano e poi si lamentano e magari divorziano perché non si è rivelato come pensavano che fosse, cioè la copia esatta del loro amato e bello attore.
Lo stesso succede a quegli uomini che hanno creduto di trovare la loro velina dei sogni, la loro Monica Bellocci o Cameron Diaz e se la sposano con la precisa convinzione, e invidia degli amici più cari, e poi si ritrovano una megera urlante per casa dopo soli due anni di matrimonio.
Non raccontiamo più balle, siamo fatte come siamo fatte e anche gli uomini son fatti come sono fatti e ci dovremmo accettare, se si vuole vivere una vera relazione e non una favola, così come siamo evitando di tentare di trasformare i rospi in principi e le colombe in principesse. Perché poi per colpa di tante delusioni e sogni infranti si rovinano matrimoni e famiglie, solo perché si è inseguito un ideale inesistente.