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I do no!

[Rovigo] - “Il Gazzettino” è il giornale presente in tutti i bar del Delta. Anche nel mio blog che tutto sommato è un piccolo bar c’è il link “cronache del Delta” alle pagine disponibili on line del giornale. C’è però differenza tra notizie lette al bar e notizie pubblicate che mi sanno tanto da discorsi da bar.
Mi riferisco a questo articolo:

IL CASO: E gli storioni con il microchip finirono in padella
La provincia di Rovigo è di nuovo maglia nera.
È l'unica delle sei che partecipano al progetto Life per la reitroduzione dello storione nelle acque dei fiumi della Pianura padana, a non aver potuto dimostrare che gli esemplari immessi, dotati di microchip sottocutaneo, stanno effettivamernte ripopolando i corsi d'acqua. E la colpa sarebbe proprio dei polesani. O per meglio dire dei circa 18mila appassionati che, armati di lenze e bilancini, frequentano le rive dei corsi d'acqua del Polesine. I pesci infatti una volta catturati dovrebbero essere trattenuti dal pescatore che, contemporaneamente, avvisa il corpo della Polizia provinciale dell'avvenuta cattura in modo che i dati sugli spostamenti e l'accrescimento del pesce siano monitorati e archiviati. Ebbene, che succede in Polesine? Semplicemente nulla. Nel senso che chi cattura gli storioni invece di allertare gli organismi preposti, evidentemente nasconde tutto e fa finire il pesce... in padella .Insomma, stavolta c'è poco da lamentarsi delle dimenticanze altrui, di mancati finanziamenti o del ruolo secondario in cui è spesso stata sospinta la terra tra Adige e Po al cospetto delle realtà limitrofe più fortunate. È una mezza figuraccia e basta. Perché il progetto coinvolge le province di Venezia, Treviso, Verona, Padova, Ferrara, Piacenza, Cremona oltre a Rovigo, con circa 30mila esemplari distribuiti negli areale individuati per una maggiore sicurezza dell buon fine dell'immissione. E mentre tutte le altre realtà locali stanno monitorando i risultati ottenuti con la collaborazione dei pescasportivi, in viale della Pace, sede del settore Pesca provinciale, stanno ancora aspettando di sapere che fine abbiano fatto gli storioni rilasciati nei rami del Po e negli altri corsi d'acqua prescelti.
I dati del progetto Life verranno illustrati oggi a Rosolina mare ma visto quel che è accaduto finora, restano pochi dubbi sul livello di consapevolezza dei pescasportivi locali verso le finalità di un'iniziativa tarata su basi scientificamente programmate.
(F.P) venerdi 21 settembre 2007

Tra le tante cose che ho imparato nella vita, una tra tutte è questa “se non hai nulla da dire stai zitto” o se proprio vuoi dire qualcosa dillo al bar, nei momenti di cazzeggio giusto per far ridere la gente.
Penso che anche il giornalista in questione adotti questa formula non verbale, ma scritta, giusto perchè sia letta al bar. Peccato però, che tutti non conoscano questa formula è in molti ci credano, o se addirittura letta da estranei alla zona o da turisti, ci faccia fare una bella figura di m…

Per smontare tutto ciò e dire che noi Polesani e Bassopolesani non siamo così incivili come F.P. (penso anche lui Polesano) ci vuol far apparire riporto un articolo (altro paradosso) dello stesso giornale in cui lui scrive e scritto addirittura da lui stesso.

Rovigo:
La pesca sportiva in Polesine parla sempre più straniero.
Non lascia dubbi il rendiconto mensile fornito dagli uffici provinciale di viale della Pace. I permessi trimestrali per la pesca con canne e bilancino rilasciati dall'ufficio Pesca a immigrati o vacanzieri che arrivano in Polesine soprattutto dall'Est europeo, sono schizzati nel 2007 a quota 2.046, oltre 200 più del 2006, superando nello stesso periodo, vale a dire dal 1. gennaio al 31 luglio, le licenze nuove o per rinnovo di tipo "B" - le più richieste tra chi ha superato i 18 anni e ne ha meno di 70. I permessi per la normale pesca sportiva (quattro canne con amo o bilancino con rete da un metro e mezzo) infatti sono state 1.644, mentre le autorizzazioni per la pesca degli under 18 sono state 63 e per gli ultrasettantenni 170.
Ci sono poi 217 licenze di Tipo "A" per la pesca professionale e 243 tesserini regionali rilasciati per la pesca in zona "A".
Il settore, dopo l'elaborazione dei dati effettuata dal funzionario Lorenza Barion, ha fornito anche l'elenco dei ritrovi di pesca sportivi ai quali fanno riferimento gli stranieri che arrivano in Polesine soprattutto per pesca re il siluro. Ne fanno parte l'Andy Wallercamp, il Waller club, il Waller Paradise, Rivoli Lodge, De Stefani, Wacp, Moretto, Menini Giovanni, Meridiana 2000, Granata Elia, Frederking "Angel" Ke'Zai Gabriella, Periotto, S. Maria Maddalena e alcuni privati. Quanto alle nazionalità di provenienza degli stranieri, la parte del leone la fa l'Austria seguita dalla Germania, dall'Ungheria e dall'ex Cecoslovacchia. Ma non mancano svizzeri, polacchi, olandesi, rumeni e albanesi. Fa meno scalpore degli anni passati invece il fenomeno dei razziatori di siluri che, dietro il paravento della pesca sportiva, perpetravano vere e proprie mattanze di ogni tipo di pesce. L'analisi dei dati verrà però presto effettuata dall'assessorato provinciale alla Pesca .
(F.P.) martedì 28 agosto 2007
Sarà mica che gli storioni gli peschiamo tutti noi? E i razziatori di siluri? e quelle 2.046 licenze concesse a immigrati, svizzeri e abitanti dell’est europeo? e la nostra acqua più inquinata rispetto alle altre più a monte?, è l’età degli storioni liberati? e che sia la prima esperienza di questo tipo? Niente, niente di niente, “La provincia di Rovigo di nuovo maglia nera”.
Stà di fatto che lo sforzo e il lavoro di tanta gente sputtanato così in due righe, non viene replicato né dai pescatori nè dalle loro associazioni, né dalla Provincia e neanche dall’Ente Parco fautore in prima linea del progetto.
Avrà forse ragione F.P.? Siamo cosi incivili? o lo storione è talmente buono da mettere d’accordo tutti?
I do no,
non lo so
qualcuno mi aiuti a capire.