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la capanna

Ogni uomo necessita di un rifugio. Si è passati dalla caverna alla capanna di paglia, dalla capanna di paglia a quella di legno, dalla capanna di legno a quella di mattoni di fango, dalla capanna di mattoni di fango alla casa di mattoni e cemento, dalla casa stupida alla casa intelligente.
Dentro una capanna ci stavano dei giacigli, qualche ciotola per mangiare, delle pelli per coprirsi, degli arnesi per cacciare. Avete presente le capanne di qualche documentario africano che ogni tanto ancora si vede in tv? Ecco, più o meno quella, anche se oggi pure gli indigeni portano i jeans.
Guardate la vostra casa adesso. Che differenza c’è tra la vostra casa e quella capanna che ho descritto prima? E’ pur sempre un rifugio ma c’è molta differenza tra le due abitazioni.
Quanti degli oggetti che avete a casa, dentro i mobili, sui mobili, appesi alle pareti, sparsi per terra, quanti di questi vi sono utili a qualcosa e quanti sono quelli che vengono usati raramente o che non usate mai?
Certe volte in qualche film, di quelli ambientati in Alaska, si vede la casa di un cacciatore: unica stanza, un letto, un tavolo, una sedia, una piccola cucina, qualche libro,una giacca appesa, gli stivali vicino al letto,una bottiglia sul tavolo, un secchio vicino la cucina, cartucce per il fucile. Tutto qui.
Non vi pare strano che un uomo possa vivere in una casa con queste poche cose?
Credo che in qualche reality abbiano fatto questo esperimento, cioè quello di vedere se degli uomini possono vivere lo stesso senza tutte le cose a cui sono abituati e di cui fanno largo uso nella loro vita quotidiana. Solo pochi hanno retto all’esperimento. E pensate se fossero davvero rimasti su di un’isola per anni davvero, senza cellulari, senza computer, senza microonde, senza webcam,…
Una volta l’uomo pensava all’utilità delle cose e cercava di costruirsele da solo, utilizzando i materiali che trovava nei boschi o nel luogo dove viveva. Se non c’erano alberi faceva la capanna di paglia, se non c’era la paglia la faceva col fango o con gli escrementi di animali, oppure faceva una tenda con la pelle degli animali.
Qual è stata l’ultima cosa che avete costruito con le vostre mani? Era una cosa utile a qualcosa o puramente estetica? E quante cose comprate utili o puramente estetiche?
Basta entrare in un grande magazzino e riempire il carrello, che bella sensazione vero? E chi ha la carta di credito con più di qualcosa dentro non bada proprio a ciò che prende ma il piacere di comprare è sublime no?
Prima era “costruire”, adesso è “comprare”il verbo che usiamo di più. Quando ci incontriamo per strada o parliamo al telefono, capita in quasi tutte le conversazioni:

“ho comprato finalmente quel paio di scarpe che sognavo da una vita! “
“ho comprato un cellulare favoloso, quello col touchscreen, per due soldi! “
“ho comprato un divano comodissimo, lo pagherò solo a partire da gennaio!”
“ho comprato una macchina stupenda, consuma pochissimo!”
“ho comprato un anello favoloso, me lo vedevo al dito ogni notte!”
“ho comprato….”
“ho comprato,comprato,comprato,…..”

La crisi ha dato un arresto. La domanda nasce spontanea ogni volta che abbiamo qualcosa davati: “ne ho davvero bisogno?” Ma la maggior parte delle persone continuano a comprare, tanto c’è la finanziaria che paga. Ma chi paga la finanziaria? O le finanziarie? Perché alla prima si è unita la seconda e alla seconda la terza e alla terza la quarta e via così.
Quando avviene un terremoto o un altro evento catastrofico, alcune di queste popolazioni muoiono, altre si mettono a ricostruire le loro capanne e riprendono la vita di sempre. Se noi dovessimo perdere la nostra casa il nostro primo pensiero sarebbe “dobbiamo ricomprare tutto” non è cosi? Nè la possiamo ricostruire né possiamo ricostruire le cose che avevamo.
Io tutte le volte che guardo uno di quei documentari, che fortunatamente continuano a fare, trovo le persone più felici, con delle espressioni più rilassate, tranne ovvio nei paesi in cui c’è qualche guerra in corso, eppure, anche quelli che non hanno che una capanna e la merda da mangiare sorridono tutti.