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un futuro flessibile

Ci sono persone che hanno un futuro già deciso e programmato fin dalla nascita e a cui non si possono ribellare, pena: l’esclusione dalla famiglia. Mi riferisco a quelle famiglie in cui i figli finiscono col fare il lavoro del padre senza averne avuta né l’intenzione né la propensione.
Queste persone fin da piccole sono educate a non contrastare il volere del padre ed è la stessa madre che li convince a seguire la tradizione di famiglia. Così essi crescono senza poter scegliere e presto si piegano ai voleri del padre, convinti di fare la cosa giusta. Iniziano a lavorare, si sposano, hanno figli e tutto va avanti come è andato avanti quando erano i genitori ad aver subito la stessa imposizione che riguardava il loro futuro professionale.
Ci sono altre persone che questo futuro programmato non ce l’hanno e che anzi, più cercano di programmarlo e più si ritrovano con le mosche nelle mani. Una volta le persone senza futuro espatriavano e trovavano al nord o in america un futuro migliore e una stabilità nuova per la famiglia. Adesso invece ci sono tante persone che vanno al nord o all’estero e continuano a non trovarla questa stabilità. Ma come dei vagabondi viaggiano di città in città all’inseguimento di contratti temporanei che non assicurano né il futuro né la vita stessa.
Molti di quelli che una volta son andati in America sono poi tornati da ricchi imprenditori o padroni. Adesso quelli che tornano al paese, dopo aver girato l’Italia e l’Europa in lungo e largo, tornano al paese più poveri di prima. La stabilità non si trova da nessuna parte ormai. Il progresso ha portato questa grande rivoluzione nelle vite degli uomini ed essi non riescono più a costruirsi una vita.
Qualcuno rimane scioccato quando sente che uno ha sparato ai figli e poi si è suicidato, oppure si è dato fuoco, oppure ha sparato nella folla uccidendo a caso persone sconosciute. Sapete qual è la cosa peggiore? E’ stato l’uomo stesso a dar vita al progresso, alla rivoluzione industriale, alle scoperte tecnologiche,…tante cose ha inventato l’uomo e adesso ne fa uso e consumo, eppure non ha una vita degna di questo nome. Rincorre se stesso l’uomo, insegue la sicurezza che non avrà mai più. Da quando ha lasciato i campi l’uomo si è perduto del tutto. E non trova più il gusto del lavoro e non è valutato più per ciò che sa fare, e non si sente più utile a niente e a nessuno.
Già il futuro è incerto, se si pensa a tutto quello che la natura può far succedere, se poi il futuro è pure flessibile, cosa rimane all’uomo? Il presente? Diteglielo voi di godersi il presente, perché domani non si sa, potrebbe finire per strada, lui coi suoi figli. Diteglielo voi che deve rinnovarsi ogni giorno per avere più chance professionali. Diteglielo voi a quest’uomo stanco che ormai è troppo vecchio per lavorare, eppure altri uomini mantengono il loro posto di lavoro oltre i settant’anni.
Così si distruggono gli uomini, a poco a poco, togliendogli le sicurezze della vita, il lavoro e la famiglia, e solo così si può far dell’uomo uno schiavo senza più la voglia di vivere. Un uomo che non può costruirsi un futuro sicuro diventa un uomo sbandato, depresso,arrabbiato e finito.